martedì 5 febbraio 2008

Fair Play … Acqua bollente contro un guardalinee

Articolo pubblicato il giorno 04/02/2008 dal Mattino di Padova

PADOVA. Ha tentato di lanciare contro uno degli assistenti dell’arbitro una pentola piena d’acqua bollente, fallendo nel suo proposito per l’intervento di altre persone, poi, non contento, ha gettato comunque il recipiente vuoto all’interno del campo, sempre contro lo stesso obiettivo, senza centrarlo. A quel punto - era il 17’ del secondo tempo - l’arbitro Mel di Conegliano ha dichiarato chiuso anzitempo l’incontro, rimandando le due squadre negli spogliatoi. E’ finita così, con un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime, la partita tra BassanelloGuizza e Delta 2000, valida per la quarta giornata del girone di ritorno del campionato di Promozione (girone C) in programma ieri al Comunale di via dei Salici, in città.
Protagonista un tifoso della squadra padovana, che ha letteralmente perso la testa dopo la decisione del direttore di gara di concedere un calcio di rigore, piuttosto dubbio a dire il vero, ai polesani, già in vantaggio di un gol. Una scena mai vista nei campi dilettantistici sinora, ma che rischia di avere pesanti conseguenze, a livello di giustizia sportiva, per il BassanelloGuizza, anche in base a quanto scriverà sul suo referto l’arbitro trevigiano.
Già alla fine del primo tempo il tifoso, un signore di mezza età, dopo un paio di errori commessi dall’assistente sotto la tribuna, aveva espresso la propria stizza lanciandogli contro un bicchiere di vin brulè. Ma è stato nei primi minuti della ripresa che la situazione è precipitata: la decisione dell’arbitro di assegnare il penalty al Delta 2000 ha fatto imbestialire lo stesso spettatore, il quale è corso a prendere una pentola dal bar che di solito viene aperto per le partite interne, l’ha riempita di acqua calda, e si è avvicinato alla rete di recinzione con l’intenzione palese di gettarne il contenuto addosso ad Alessandro Toso, il collaboratore di linea del signor Mel, iscritto alla sezione Aia di Rovigo. Alcune persone hanno cercato di fermarlo, riuscendo ad evitare il peggio e a rovesciare l’acqua a terra. Poi lo stesso tifoso, fuori di sè, ha tirato la pentola vuota al di là della rete, sfiorando lo stesso assistente, spostatosi in tempo per evitare l’impatto grazie al provvidenziale “attento” urlatogli da un giocatore del BassanelloGuizza. L’arbitro, a quel punto, ha deciso per la sospensione dell’incontro.
Il presidente del BassanelloGuizza, Lorenzino Cognolato, ha commentato: «La nostra società si è sempre distinta per correttezza, ci dissociamo da quanto compiuto da alcuni nostri tifosi. Non abbiamo mai visto reazioni così veementi. Ritengo quest’atto estremamente grave, me ne rammarico ed esprimo il mio profondo disappunto». Ma poi ha aggiunto: «Non giustifico questi gesti, ma posso comprendere la rabbia dei nostri tifosi, poiché nelle ultime gare siamo stati costantemente colpiti da decisioni arbitrali alquanto discutibili».
Il presidente ha annunciato di aver già presentato una lettera di protesta al presidente del comitato regionale della Federcalcio/Lega Dilettanti Giovanni Guardini; si è poi esplicitamente lamentato dell’arbitro, che, a suo giudizio, non è idoneo a questa categoria, e che si è assunto (alla sua seconda direzione in Promozione) la responsabilità di assegnare un rigore, nonostante una segnalazione contraria del proprio assistente. Cognolato ha infine manifestato la seria intenzione di ritirare la propria squadra dal campionato. «Non abbiamo intenzione di farci prendere in giro da un ragazzino! Se sarà necessario, ci muoveremo anche per vie legali pur di dimostrare la nostra innocenza - ha aggiunto - Faremo sentire la nostra voce: già nelle partite con Abano e Porto Viro siamo stati fortemente penalizzati. E’ ora di finirla».
Subito dopo l’episodio, nonostante il nervosismo a fior di pelle, la terna arbitrale ha potuto lasciare tranquillamente lo stadio e far ritorno alle rispettive sedi di appartenenza. Ma il pomeriggio padovano verrà ricordato a lungo sia dal Bassanello che dal Delta 2000: perchè lo sport ne è uscito ancora una volta sconfitto.

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