sabato 23 febbraio 2008

Libri di Calcio: "La TV per Sport".


Autore: Pino Frisoli

Un libro interamente dedicato allo sport nella televisione italiana, con l’ambizione di evidenziare quanto sia stata grande l’importanza della programmazione sportiva sin dalla nascita di quell’elettrodomestico che stava per cambiare la vita degli italiani. Le cose da scoprire sono davvero tante. A partire dall’età della televisione italiana.[…] La nascita delle Tv private prima, e di quelle satellitari poi, ha radicalmente cambiato la televisione partendo quasi sempre da una modifica riguardante quel delicato equilibrio costituito dai diritti televisivi. Ma allo sport in Tv resta legata la fortuna di tanti personaggi, così come sono tanti gli aneddoti e le curiosità che non meritano di restare confinate nella memoria di chi ha avuto la fortuna di assistervi. Questo libro è un piccolo viaggio in cinquant’anni e più di sport in televisione. Una storia che meritava di essere raccontata.

Info:
Casa Editrice: Edizioni Tracce
Pagine 144 | Prezzo di copertina: € 10,00
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venerdì 22 febbraio 2008

C’era una volta Orrico da Volpara

Articolo di Alessandra Vivoli pubblicata da "Il Tirreno"

In vendita la sua storica villa: «Costa troppo, non ho soldi per mantenerla»
Vivo con uno stipendio da operaio, e questo mi fa essere in sintonia con il partito che ho sempre votato fin da ragazzo.
Via da Volpara. E’ la fine di un’epoca. Corrado Orrico annuncia di aver messo in vendita la sua villa sulle colline massesi: «Non posso più mantenerla».
È in vendita il buen ritiro che ha scandito la sua ascesa calcistica, passo dopo passo. E che lo ha accompagnato (quel Volpara “appiccicato” al suo nome e cognome) come segno distintivo, perenne ricordo delle sue origini, del suo amore per la vita semplice, e per la quiete necessaria alla lettura, sua compagna di vita assieme alla filosofia.
Con lui Volpara, una località che non si trova certo sulle cartine ma che i massesi conoscono bene, sono loro, infatti, che hanno coniato quel termine per indicare un luogo sperduto, frequentato giusto dalle volpi, conobbe l’onore delle cronache nazionali. Fu Gianni Brera per primo, durante breve stagione di Orrico all’Inter (siamo negli anni 1991-92) a soprannominarlo «il maestro di Volpara».
E così è stato allora: il tecnico di Volpara. Nei giornali e nelle televisioni, da quelle blasonate, dei mesi in nerazzurro, in serie A a Udine e in B con la Lucchese, fino alla sua ultima esperienza (l’ottava) alla guida della Carrarese, in serie C2, la città che dalla sua villona gialla in Volpara dista solo una manciata di chilometri, e alla quale, forse più di tutte ha legato il suo destino. Qui ha inventato la gabbia: «Perché da ragazzo mi ero innamorato dei gabbioni su cui si giocava a pallone sulla riviera livornese» e ha forgiato quello che insieme a Lothar Mattheus considera il più grande atleta che abbia mai allenato, Marco Cacciatori. «Ho conosciuto il mister a 16 anni, mi ha fatto crescere come calciatore e come uomo. Non è così severo come lo dipingono, fa il duro per la squadra» dice di lui l’attaccante che ha conosciuto la platea di serie A con il Perugia ma al quale una brutta malattia ha messo un ostacolo serio fra lui e la grande fama.
La Carrarese, l’Inter, i compagni di viaggio e la sua Volpara. Corrado Orrico è tutto questo ma quello di oggi è un soprattutto un uomo sereno che si definisce, senza troppi giri di parole: «un allenatore disoccupato, tante volte me ne sono andato io, altrettante mi hanno cacciato».
L’uomo che ha saputo sbattere la porta della società nerazzurra e andarsene presentando le dimissioni (e rinunciando così a riscuotere ugualmente uno stipendio milionario) oggi - dopo essersi dimesso lo scorso anno anche dalla panchina della Carrarese - vive, come dice lui: «con uno stipendio da operaio, ma da operaio specializzato e questo mi fa essere più in sintonia con il partito che ho sempre votato, fin da ragazzo». Dei soldi, tanti, dei periodi d’oro, rimpiange solo il fatto che «con il denaro si possono acquistare molti libri. Per il resto - dice - ho poche esigenze, quello che mangio me lo coltivo da solo». Dai campi di calcio a quelli coltivati, senza fare una piega. Ma con una speranza: «Il calcio ha bisogno di ripartire da zero, arriverà qualcuno, ma non scomodiamo i profeti, che farà riscoprire la semplicità di questo gioco. La centralità del pallone».
E l’allenatore filosofo che si riconosce come unico pregio «la coerenza» e come peggior difetto «la presunzione» si lascia andare solo quando parla del suo calcio, quello di quando era un ragazzino: «Se uno aveva talento si diceva, quello non fa vedere la palla. Una frase semplice che racchiude tutta la magia del calcio».

Un motivatore per le giovanili

Articolo pubblicato dal quotidiano "La Città"

La Salernitana ha chiamato il motivatore. S’è rivolta al professore Aldo Matano, psicologo sportivo, perché suggerisse agli atleti un corretto approccio al calcio. «Questo sport è la riproduzione, in piccolo, della nostra societá e delle sue regole, la legalitá su tutte. L’uomo è veramente tale quando gioca al calcio. In campo tira fuori pregi e difetti: chiusura mentale, generositá, solidarietá e spirito di sacrificio, aviditá, creativitá, fantasia», ha spiegato l’esperto. Matano a chi ha parlato? Lo psicologo sportivo non è stato chiamato da Brini, tecnico nuovo di una squadra di professionisti in crisi di gioco e risultati. La terapia è stata prescritta da Grassadonia, allenatore della Berretti, capolista felice. «Non ho mai avuto un motivatore da calciatore - ha spiegato - ma ho conosciuto il professore Matano al corso per allenatori. I ragazzi facciano la mia stessa esperienza».
Presenti anche il responsabile del settore giovanile, D’Angelo, il tecnico dei Mini-Allievi, Gigante. Acquisito il primato, la Salernitana giovanile lo consolida lavorando sui cervelli dei virgulti. Ieri, prima "seduta" al Volpe. Berretti e Mini-Allievi riunite nel fazzoletto di prato lato spogliatoi. «Ragazzi, c’è una sorpresa per voi - ha esordito Grassadonia - vi presento lo psicologo». «E per chi è? C’è qualche compagno che sta male?», ha scherzato qualche giovanotto. Dubbi subito fugati. Matano ha lanciato input. «Non si cresce senza la volontá di vivere la propria abilitá in funzione degli altri - ha detto ai ragazzi - che c’entrano psicologia e terapia motivazionale col calcio? Se lo chiedeva pure la Figc, tanti anni fa. Poi negli anni ’60 l’Inter prese il "mago", il tecnico Helenio Herrera. Sui muri dello spogliatoio scriveva che la vittoria fosse la somma di coraggio, amicizia e preparazione. Prima del match, faceva fare un giuramento sul pallone. Herrera era, a proprio modo, motivatore. In quegli anni, su sponda Milan, Rivera aveva un consigliere spirituale, Padre Eligio Gelmini. Rivera sperimentò serenitá dopo una serie di colloqui. Chiese a Padre Eligio di diventare il consigliere spirituale di tutta la squadra. Uno "psicologo" non istituzionalmente riconosciuto eppure prezioso. A tal punto da diventare il cappellano del grande Milan di Rivera e di Nereo Rocco»

Analisi del carico esterno nel campionato "Primavera".

Autore: Simone Fugalli - Fonte: AIPAC Lazio

Nella stagione 2006/2007 ho avuto la possibilità di collaborare con la “primavera” della Società Viterbese calcio.
Tutti i ragazzi appartenenti alla squadra, visto il campionato da svolgere, avevano un’età compresa tra i 18 e i 20 anni, con una statura media di 182cm (+/- 7) e un peso, calcolato una settimana prima della data d’inizio del campionato, di kg 73 (+/- 3) .
Senza considerare minimamente alcuna tabella ...

Cisco Roma, salta Gagliardi | 22.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

Terremoto alla Cisco Roma. Dopo la sconfitta di ieri a Scafati per 2-1, il tecnico Francesco Gagliardi è stato esonerato, e la guida tecnica è stata affidata all'attuale allenatore della Berretti Giovanni Lopez.
(Dal 01.01.2008 al 22.02.2008 ci sono stati 44 avvicendamenti tecnici nei professionisti registrati da Alleniamo.com)

Il Martina, ha scelto Florimbi | 22.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

E' il 60enne Carlo Florimbi il successore di Andrea Camplone sulla panchina del Martina. La presentazione dell'ex tecnico del Taranto è in corso di svolgimento
(Dal 01.01.2008 al 22.02.2008 ci sono stati 43 avvicendamenti tecnici nei professionisti registrati da Alleniamo.com)

lunedì 18 febbraio 2008

Martina, si è dimesso Camplone | 18.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

Dopo la disfatta casalinga di ieri con l’Ancona, il tecnico del Martina Andrea Camplone ha ritenuto opportuno rassegnare le dimissioni dalla guida tecnica della squadra. Camplone aveva sostituito lo scorso ottobre Maurizio Pellegrino. In serata dovrebbe essere annunciato il nome del suo sucessore.
(Dal 01.01.2008 al 18.02.2008 ci sono stati 42 avvicendamenti tecnici nei professionisti registrati da Alleniamo.com)

domenica 17 febbraio 2008

AIAC Emilia Romagna in collaborazione con il “Nuovo Calcio” organizza: Clinic di aggiornamento per il Settore Giovanile.

Caro collega e associato, l’AIAC Emilia-Romagna ha il piacere di invitarti ad un clinic di aggiornamento per il settore giovanile, che abbiamo organizzato in collaborazione con la rivista “Il Nuovo Calcio” a San Patrignano (Rimini), lunedì 3 marzo 2008, con l’allenatore Christian Damiano (vice di Ranieri alla Juventus), uno dei padri dei “Centre de Formation”, per capire come si lavora in Francia con i giovani.
Obiettivi tecnici del clinic.
- 1° parte: “come allenare in situazioni di difficoltà, cioè con pochi palloni, materiale ridotto e spazi ristretti.
- 2° parte: “dalla tecnica di base, sviluppata secondo i dettami della scuola francese, alla tattica individuale, trattando nei dettagli ...

sabato 16 febbraio 2008

Il manto in sintetico, un business senza regole?

Ma pagano quelle sei ditte che installano i manti?
"Io sono un vecchio costruttore di impianti sportivi, dal 1987; avrò installato non meno di cinquanta campi in erba sintetica.
Prima, ai miei tempi esisteva il Commerciante che vendeva il manto. Li ho utilizzati tutti da Fadini, ai giorni nostri.
Oggi i Commercianti vogliono prendere tutto e di più. Si sono organizzati con squadrette che prendono dalla bassa Italia, li fanno fare un corso di qualche giorno poi li fanno iscrivere alla C.C.I.A. e comprare quelle attrezzature per stendere la sabbia.
Non si sa che intasi usano, non si sa la bande di giunzione da dove arrivano, i collanti, ecc.
Nessuno si sogna di collaudare questi campi. Però, per giocarci su questi campi la gente paga.
Ci vorrebbe più rispetto per la gente.
Il Commerciante espone alla clientela una Licenza; perchè affissa alla parete reticolare non sono affisse le certificazioni?
Perchè i Vigili o chi per essi non fanno dei controlli per verificare la rispondenza dei materiali a ciò che il C.O.N.I. stabilisce?
Perchè chi "fitta" i campi e percepisce soldi - che mai fatturano - non tiene esposte le certificazioni e perchè chi fitta i campi non viene obbligato a fare il collaudo?
Allora le cose le posso spiegare io ... da vecchio, posso permettermelo ... i soldi girano nelle Federazioni e tutto quello che si dovrebbe fare non si fa ... Si chiudono tutti gli occhi.
E poi vedo posare manti su vecchi "mateco" vecchi di oltre 25 anni! Ma fanno di più, fanno creare dal Cliente un basamento in asfalto, per facilitare ancora meglio la posa.
Mi spiegate che cosa ci vuole per unire due teli ?
Se non siete del mestiere forse non potete capire ma due operai (e non dico neanche tre) montano un campo al massimo in tre giorni.
Se devono fare tutta la parte sottostante del vespaio fino al piano d'appoggio solitamente delegano il Committente.
Questi sono i costruttori di impianti sportivi?
Nei contratti che fanno neanche i materiali di sfrido, o i barattoli vuoi vanno a buttare.
Tutto è a carico del Cliente.
E l'astuzia dell'adescamento dove la mettete?
Mandano i "preventivi" scrivendo che c'è uno sconto particolare "riservato" ed invitano la persona che legge l'offerta che solitamente è un dipendente o un Segretario del Circolo ... insomma un qualcuno che può avere poteri decisionali "allettato" dalla telefonata riservata dove si dice che se viene fatto il contratto quelle somme sono riservate a lui ... altrimenti vengono adottati i listini dei prezzi per intero.
Cose turche !
Come è disgustoso tutto.
Scusateni; ve l'ho detto io sono vecchio ... ma io lavoro con lo spirito dello "sportivo" autentico ahimè ..."
greensport.edilsport
Vito Antonio Scolozzi

giovedì 14 febbraio 2008

Nuorese, Rodolfi è il nuovo tecnico | 14.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

Sarà Paolo Rodolfi il nuovo tecnico della Nuorese. Rodolfi succede dunque a Sergio Bagatti, recentemente esonerato dal club.

Allenatori Italia Serie C2 Gir. A

mercoledì 13 febbraio 2008

La Nuorese licenzia Bagatti | 13.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

Matrimonio finito fra la Nuorese e Sergio Bagatti. Il presidente Goveani ha deciso di esonerare l'allenatore reo di non aver saputo portare la squadra in zona play off come auspicato ad inizio torneo

Giannini esonerato dalla Massese | 13.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

Questa volta è vero: Giuseppe Giannini è stato sollevato dalla conduzione tecnica della Massese. Al suo posto va Agenore Maurizi, che diviene dunque il terzo allenatore dei toscani nella stagione in corso

martedì 12 febbraio 2008

Von Heesen nuovo tecnico del Norimberga | 12.02.2008 - Bundesliga (Ger)

Dopo l'esonero del tecnico Hans Meyer, nuovo allenatore sulla panchina del Norimberga: é Thomas Von Heesen, che ha firmato un contratto fino al 2009.

Monopoli, Trillini torna in panchina | 12.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

Il Monopoli (serie C2 girone C) ha esonerato il tecnico Lello Sciannimanico. Sulla panchina della squadra è stato richiamato Sauro Trillini, che era stato esonerato lo scorso ottobre

Perugia, torna Cuccureddu | 12.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

La proprietà del Perugia ha individuato nel professor Enzo Di Marzo il nuovo Presidente. Di Marzo, già membro Consiglio d'Amministrazione e socio del club, scioglierà la sua riserva durante il CdA che si riunirà giovedì prossimo. Nel frattempo la società umbra ha deciso di richiamare alla guida della squadra il tecnico Antonello Cuccureddu e il suo staff, sollevati dall'incarico lo scorso 21 gennaio.

La Spal esonera Buglio | 12.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

La Spal cambia. Il presidente Tomasi, dopo la sconfitta patita dal club ferrarese contro il Viareggio, ha deciso di sollevare dall'incarico l'allenatore Francesco Buglio. La squadra è stata temporaneamente affidata a Roberto Labardi, allenatore in seconda, e a Tonino Ferroni, preparatore dei portieri, che - in possesso del patentino - affiancherà Labardi in panchina.

Donatelli allena il Miglianico da un letto dell’ospedale

Articolo pubblicato dal Centro a cura di Rocco Coletti

Giuseppe Donatelli, come sta?
«Bene, grazie. Anche se mi trovo in ospedale, godo di buona salute».
Quando lascerà il reparto di cardiologia a Pescara?
«Spero presto, forse lunedì (domani, ndr)».
Tornerà subito al campo?
«Fosse per me non esiterei un attimo, ma dovrò ascoltare i consigli dei medici. Poi, vedremo che cosa fare».
Nel frattempo il suo Miglianico gioca a Chieti.
«E’ la terza partita che salto. E’ da una settimana che sono qui, in ospedale. Da una parte c’è la gioia per aver intercettato in tempo un problema di salute, dall’altra il rammarico per non aver potuto seguire da vicino la squadra».
E’ vero che fa l’allenatore dall’ospedale?
«Diciamo di sì, mi aiutano molto i ragazzi e i collaboratori. Sono sempre in contatto con il direttore sportivo Tacconelli e con il preparatore atletico Cieri che porta avanti il lavoro settimanale. E poi mi sento anche con i ragazzi che, tra l’altro, sono venuti a trovarmi in ospedale».
E’ lei che fa la formazione?
«In pratica sì. Vengo ragguagliato del lavoro svolti e cerco di decidere di conseguenza».
Non sta andando granché bene, dal momento che la squadra è uscita dalla zona play off.
«Ma sia domenica scorsa all’Aquila che mercoledì, in casa, contro il Notaresco il Miglianico ha giocato bene e meritava molto di più. Non ci sta girando bene. Ma sono certo che il vento cambierà, fermo restando che comunque stiamo disputando un bel campionato».
Contro il Chieti squadra al completo?
«Praticamente sì, anche se l’attaccante Del Gallo è tornato ad allenarsi da poco dopo una lunga inattività dovuta a problemi muscolari. Vedremo».
Ma almeno le fanno vedere la televisione?
«Soltanto da un paio di giorni, ma c’è Tacconelli che mi ha riferito tutto sulla squadra e su come ha giocato».
In bocca al lupo!
«Crepi. Spero di tornare presto in mezzo al campo».

sabato 9 febbraio 2008

Newcastle, si è dimesso Pearson | 09.02.2008 - Premier League (Ing)

Il sito ufficiale del Newcastle conferma le dimissioni del trainer Nigel Pearson (44) dalla guida tecnica della squadra, assunta solo un mese fa dopo l'addio di Sam Allardyce. Il suo collaboratore Kevin Keegan ha spiegato gli ultimi avvenimenti: "Nigel mi ha comunicato la sua decisione giovedì. Abbiamo lavorato fianco a fianco e rispetto la sua volontà. Anche perchè è stato onesto e categorico dicendomi che non c'era nessun club che lo corteggiava e che voleva andare via. Comunque è un ottimo manager e gli auguro le migliori fortune". (Fonte: Tuttomercatoweb)

Il Marocco licenzia Henri Michel | 09.02.2008 - Confédération Africaine de Football

L’uscita anticipata dalla Coppa d’Africa costa il posto al ct francese. La Federazione: «Ha fallito sul campo e si è comportato male fuori». Fallimento sul campo, cattivo comportamento fuori. Con un duro comunicato, la Federcalcio marocchina dà il benservito al ct Henri Michel. «Si è deciso di porre termine al contratto con il tecnico francese a causa della mancanza di risultati e del suo comportamento antisportivo in occasione della conferenza stampa che si è tenuta il 31 gennaio al ritorno della nazionale dal Ghana» si legge nella nota. A far arrabbiare i dirigenti federali non è stato solo il fallimento del Marocco in Coppa d’Africa, con l’eliminazione al primo turno, ma soprattutto le dichiarazioni rilasciate subito dopo da Michel. Un vero e proprio atto di accusa contro i responsabili del calcio del paese nordafricano. L’allenatore transalpino ha infatti detto che i Marocco ci sono dei “problemi strutturali” e che l’uscita anticipata dalla Coppa è «la conseguenza logica dello stato in cui versa il football marocchino. (Fonte: Tuttomercatoweb)

mercoledì 6 febbraio 2008

Djair with Athletes of Brazilian

Mazzone saluta la panchina e annuncia il ritiro


«Se avessi voluto tornare in panchina sarei già rientrato. Sono contento di vivere questa vita da pensionato, ammetto di sentire il richiamo del campo, ma a 71 anni credo di smettere per godermi la famiglia.»: con queste parole Carlo Mazzone ha annunciato ai microfoni di Radio Kiss Kiss il suo ritiro definitivo dalla professione di allenatore. Nel corso della sua carriera di allenatore, Mazzone ha allenato 13 squadre professionistiche.

Ha cominciato nell'Ascoli nel 1968 ed ha chiuso col Livorno nella stagione scorsa. All'Ascoli fino al 1975 ha portato la società marchigiana dalla C alla A, con la Fiorentina (1975-78) ha conquistato un terzo posto, poi lo troviamo a Catanzaro, di nuovo ad Ascoli, a Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari. Nel 1993 l'approdo alla Roma, chiamato da Franco Sensi, e il coronamento di un sogno per un romano verace. Bilancio, un settimo e due quinti posti, ma soprattutto il lancio in serie A di Francesco Totti. Finita la parentesi romana, ancora Cagliari, Napoli, Bologna e Perugia nel quale conquistò un altro record: finire il campionato in una società di Gaucci.

Nel 2000 eccolo al Brescia, dove Roberto Baggio aveva fatto mettere una clausola di rescissione qualora Mazzone fosse andato via: quattro salvezze consecutive e un approdo sfiorato in Coppa Uefa. Poi il ritorno a Bologna, la rtrocessione dopo lo spareggio, quindi il Livorno al posto dell'esonerato Donadoni.

Il 18 marzo 2006, in occasione di Livorno-Juventus, Carlo Mazzone ha eguagliato il record di 787 presenze in panchina in serie A di Nereo Rocco e lo ha successivamete battuto, giungendo a fine stagione a 792 presenze in serie A.

Mancini, i colleghi lo sfiduciano di nuovo

Articolo di Fabio Virgnano, La Stampa

La Panchina d'oro assegnata a Prandelli per il secondo anno.
La panchina di Roberto Mancini è d’oro soltanto per Moratti e per quanti hanno a cuore le sorti dell’Inter. Non è bastato uno scudetto vinto e un secondo in dirittura d’arrivo (lasciamo perdere quello a tavolino) per farlo diventare il miglior allenatore italiano. E questa volta non potrà prendersela con i soliti giornalisti con cui ha un pessimo rapporto, perché lo perseguitano con le solite domande che lui etichetta spesso come insulse e fastidiose. A negargli il premio che ieri è stato assegnato a Coverciano, è stata una giuria composta dai suoi colleghi, che gli hanno votato la sfiducia come il Senato ha fatto con Prodi. A lasciarlo a mani vuote è stata la stessa categoria di addetti ai lavori che anni fa lo accusò di essere diventato abusivamente allenatore, ovvero di essersi presentato in serie A senza aver frequentato il corso di laurea per ottenere il patentino di prima categoria.

Mancini incassa la seconda sconfitta consecutiva. Mentre Claudio Prandelli (voto personale proprio a Mancini) porta a casa la seconda vittoria consecutiva. Forse uno che allena una squadra composta soltanto da stranieri è da ritenersi fuori concorso a prescindere. O forse, pensano ancora i colleghi, è facile vincere gli scudetti quando hai un gruppo di campioni come quelli che Moratti gli ha affidato. Da seminare, da costruire c’è poco. Al massimo si possono fare dei danni e Mancini a volte c’è pure riuscito. Certamente ci ha messo più di suo il bravo e umile Prandelli, che nella scorsa stagione non ha vinto la Champions League e neppure lo scudetto, ma ha portato la Fiorentina in Coppa Uefa senza avere una squadra di fenomeni.

Non risulta che ieri sera Mancini, di ritorno da Firenze, sia stato visto in lacrime all’autogrill di Cantagallo mentre si sfamava a Coca, rustichella e tiramisù, il suo dolce preferito. Il Mancio è superiore, non è tipo che perde il sonno per una «panchina d’oro» negata. E poi alle sconfitte personali pare abituato negli ultimi tempi. Tanto per citare un altro affronto, agli Oscar del calcio assegnati dall’associazione calciatori il mese scorso, Mancini non era stato neppure inserito nelle nomination dei migliori tecnici. Quella volta votavano i calciatori, ovvero altri addetti ai lavori. Che ci sia in atto una congiura? Pensiamo positivo, sono piccoli incidenti di percorso che non lasciano traccia. Salamelecchi manciniani a Prandelli: «Sono contento per lui, è un grande allenatore e lo sta dimostrando da anni. Un premio meritato». Prandelli, che ha dedicato il premio a Salvatore Garritano in lotta contro una grave malattia, anche in questa occasione non ha tenuto nulla per sé: «Porterò questo riconoscimento negli spogliatoi e dirò ai giocatori: è vostro».

Mancini vincerà lo scudetto e il prossimo anno ritenterà. Nell’élite degli allenatori che contano c’è da tempo, non è necessario che riconoscano i suoi meriti con dei soprammobili da mettere nel salotto di casa. E poi a volte i premi non portano fortuna. Gigi Simoni venne cacciato dall’Inter proprio nel giorno in cui gli consegnavano il Seminatore d’oro, il più importante riconoscimento che si possa attribuire a un tecnico. E a informarlo del licenziamento furono i giornalisti che batterono in volata il tentennante Moratti. Mancini non rischia l’esonero. Ibra, Cruz, Cambiasso, sono dei bei puntelli per il presente e anche per il futuro. Futuro che appartiene a Giampiero Gasperini, allenatore del Genoa, cui hanno consegnato la «panchina d’argento». Un tecnico che si sta facendo largo in una realtà difficile come quella genoana. Poco manciniano e molto prandelliano.

martedì 5 febbraio 2008

Seminario di aggiornamento AIAC/ST a Forlì

AIAC in collaborazione con il Settore Tecnico FIGC organizza per il giorno 11.02 p.v. (lunedì) presso il Centro Polisportivo "Nevio Treossi" - via Pigafetta, 19 (loc. Vecchiazzano) - Forlì - un Seminario di aggiornamento AIAC/ST con attribuzione di credito formativo di 1 punto. Docenti del Settore ...

Fair play ... Il Francavilla fa segnare i rivali

Articolo pubblicato il giorno 05.02.2008 dal quotidiano "Il Centro".

FRANCAVILLA. Educatore prima che allenatore. E quindi prim’ancora che insegnare a giocare a calcio c’è la necessità di impartire lezioni di vita ai più piccoli. Una filosofia che Rocco Majo, allenatore delle giovanili del Francavilla, ha tenuto bene in mente quando ha visto i suoi giocatori ignorare parzialmente il fair play e segnare una rete. E’ accaduto nel corso di una partita del campionato provinciale Esordienti (classe 1996), al campo Sant’Anna di Chieti. Sul punteggio di 0-0, nel primo tempo (da 20’), gli ospiti hanno sì riconsegnato la palla agli avversari dopo che il gioco era stato interrotto per un infortunio di un giocatore teatino. Ma sono andati subito in pressing, senza dare il tempo ai padroni di casa di riorganizzarsi. E si è verificato che i giallorossi abbiano subito riconquistato palla, andando in gol con facilità. Tra lo stupore dello stesso allenatore che non ha approvato il comportamento del suo goleador. Anche perché la sfida si stava inutilmente incattivendo. E così ha subito chiamato a sè alcuni ragazzi, ordinando di favorire il pareggio del Sant’Anna. I ragazzi del Francavilla si sono fermati e i teatini hanno subito trovato il pareggio. Partita di alcune settimane fa di cui ancora si parla proprio per il gesto sportivo del tecnico (ortonese) del Francavilla. Il comitato provinciale della Figc, capeggiato da Tonino Salvatore, intende segnalare Rocco Majo e il Francavilla al Settore Giovanile regionale e nazionale come esempio di fair play. Il presidente della società giallorossa, Antonio Luciani, applaude orgoglioso: «E’ stato un gesto semplice e, al tempo stesso, difficile da vedere sui campi di calcio. Abbiamo un settore giovanile di cui andiamo orgogliosi non soltanto per i risultati conquistati, ma anche per questi gesti che aiutano a crescere i ragazzi con sani principi».

Fair Play … Acqua bollente contro un guardalinee

Articolo pubblicato il giorno 04/02/2008 dal Mattino di Padova

PADOVA. Ha tentato di lanciare contro uno degli assistenti dell’arbitro una pentola piena d’acqua bollente, fallendo nel suo proposito per l’intervento di altre persone, poi, non contento, ha gettato comunque il recipiente vuoto all’interno del campo, sempre contro lo stesso obiettivo, senza centrarlo. A quel punto - era il 17’ del secondo tempo - l’arbitro Mel di Conegliano ha dichiarato chiuso anzitempo l’incontro, rimandando le due squadre negli spogliatoi. E’ finita così, con un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime, la partita tra BassanelloGuizza e Delta 2000, valida per la quarta giornata del girone di ritorno del campionato di Promozione (girone C) in programma ieri al Comunale di via dei Salici, in città.
Protagonista un tifoso della squadra padovana, che ha letteralmente perso la testa dopo la decisione del direttore di gara di concedere un calcio di rigore, piuttosto dubbio a dire il vero, ai polesani, già in vantaggio di un gol. Una scena mai vista nei campi dilettantistici sinora, ma che rischia di avere pesanti conseguenze, a livello di giustizia sportiva, per il BassanelloGuizza, anche in base a quanto scriverà sul suo referto l’arbitro trevigiano.
Già alla fine del primo tempo il tifoso, un signore di mezza età, dopo un paio di errori commessi dall’assistente sotto la tribuna, aveva espresso la propria stizza lanciandogli contro un bicchiere di vin brulè. Ma è stato nei primi minuti della ripresa che la situazione è precipitata: la decisione dell’arbitro di assegnare il penalty al Delta 2000 ha fatto imbestialire lo stesso spettatore, il quale è corso a prendere una pentola dal bar che di solito viene aperto per le partite interne, l’ha riempita di acqua calda, e si è avvicinato alla rete di recinzione con l’intenzione palese di gettarne il contenuto addosso ad Alessandro Toso, il collaboratore di linea del signor Mel, iscritto alla sezione Aia di Rovigo. Alcune persone hanno cercato di fermarlo, riuscendo ad evitare il peggio e a rovesciare l’acqua a terra. Poi lo stesso tifoso, fuori di sè, ha tirato la pentola vuota al di là della rete, sfiorando lo stesso assistente, spostatosi in tempo per evitare l’impatto grazie al provvidenziale “attento” urlatogli da un giocatore del BassanelloGuizza. L’arbitro, a quel punto, ha deciso per la sospensione dell’incontro.
Il presidente del BassanelloGuizza, Lorenzino Cognolato, ha commentato: «La nostra società si è sempre distinta per correttezza, ci dissociamo da quanto compiuto da alcuni nostri tifosi. Non abbiamo mai visto reazioni così veementi. Ritengo quest’atto estremamente grave, me ne rammarico ed esprimo il mio profondo disappunto». Ma poi ha aggiunto: «Non giustifico questi gesti, ma posso comprendere la rabbia dei nostri tifosi, poiché nelle ultime gare siamo stati costantemente colpiti da decisioni arbitrali alquanto discutibili».
Il presidente ha annunciato di aver già presentato una lettera di protesta al presidente del comitato regionale della Federcalcio/Lega Dilettanti Giovanni Guardini; si è poi esplicitamente lamentato dell’arbitro, che, a suo giudizio, non è idoneo a questa categoria, e che si è assunto (alla sua seconda direzione in Promozione) la responsabilità di assegnare un rigore, nonostante una segnalazione contraria del proprio assistente. Cognolato ha infine manifestato la seria intenzione di ritirare la propria squadra dal campionato. «Non abbiamo intenzione di farci prendere in giro da un ragazzino! Se sarà necessario, ci muoveremo anche per vie legali pur di dimostrare la nostra innocenza - ha aggiunto - Faremo sentire la nostra voce: già nelle partite con Abano e Porto Viro siamo stati fortemente penalizzati. E’ ora di finirla».
Subito dopo l’episodio, nonostante il nervosismo a fior di pelle, la terna arbitrale ha potuto lasciare tranquillamente lo stadio e far ritorno alle rispettive sedi di appartenenza. Ma il pomeriggio padovano verrà ricordato a lungo sia dal Bassanello che dal Delta 2000: perchè lo sport ne è uscito ancora una volta sconfitto.

Brini nuovo Allenatore della Salernitana | 05.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

La Salernitana ha esonerato Andrea Agostinelli dopo la sconfitta rimediata ieri a Taranto con il pesante passivo di 4-2 ma, soprattutto, con una squadra scesa in campo priva di idee e adeguata disposizione tattica. La società ha ufficializzato in mattinata il nome del nuovo allenatore: è Fabio Brini, ex di Ancona e Ternana, molto gradito al dg Fabiani che lo conosce da tempo, tecnico in grado di garantire una sferzata ad uno spogliatoio che negli ultimi tempi è sembrato in subbuglio. Per il presidente granata Antonio Lombardi la sconfitta di ieri «è maturata in maniera sconcertante». Dalla ripresa del campionato la formazione granata era riuscita, in tre gare, ad ottenere soltanto due punti con una sconfitta e due pareggi. Domenica la Salernitana, che conserva ancora quattro punti di vantaggio sulle seconde nel campionato di serie C1 girone B, è attesa dall'importante impegno interno con la Lucchese. (Fonte: Corriere del Mezzogiorno)

Agostinelli esonerato | 04.02.2008 - Serie C1/C2 (Ita)

La Salernitana Calcio 1919 comunica che, al termine della partita Taranto - Salernitana, si è provveduto a sollevare dall'incarico l'allenatore Andrea Agostinelli. (Fonte: Salernitana Calcio 1919)

sabato 2 febbraio 2008

Off-Season Training

Fair Play ... Viareggio, ecco il fair play spiegato ai grandi

Articolo pubblicato dal quottidiano "Il Giornale" del 31.01.2008

Per una cosa meno eclatante Paolo Di Canio si guadagnò il rispetto degli inglesi e quel Premio Fair Play che da anni la Fifa non assegna più. A Simone Guerra, invece, resterà nel cuore l’applauso di uno stadio e l’ammirazione dell’Italia pallonara che tra un terzo tempo e una polemica proprio non capisce cosa sia il gioco pulito.

L’ha insegnato Simone Guerra, 18enne piacentino più maturo dei professionisti che nel dopopartita si ingiuriano e si fanno ammonire. San Donato, provincia di Pisa: si gioca Piacenza-Reggina, per il torneo di Viareggio tra i ragazzi Primavera. Simone è lanciato a rete, quando il portiere reggino Saraò si scontra con il suo difensore e si infortuna ad una mano. La porta è vuota. Non quelle occasioni in cui sbagliare è facile e perciò si sceglie di buttarla fuori. Qui il gol è già fatto. Ma Guerra non ci pensa un attimo e la calcia comunque in fallo laterale per permettere i soccorsi. Senza imposizioni, istintivo come il gol per un attaccante, il gesto fa scattare in piedi tutto il pubblico in un applauso: «Lo rifarei. Non mi sembrava giusto segnare - ha commentato candidamente Guerra -, la porta era vuota». Perché il calcio è ancora un “giuoco”. E che gusto c’è a giocare da soli?

Pacche sulle spalle e sostituzione per il portiere avversario. Il destino dovrebbe ricompensare il Piacenza, invece gli emiliani sbagliano troppo e la Reggina segna con un tiro da 60 metri. E quel gesto di fair play pesa ancora di più. «Nessun rimprovero o rimpianto - spiega l’allenatore piacentino Luciano Bruni, ex gloria del Verona scudettato -. Questa società crede che i principi e i valori valgano più dei risultati. Sono orgoglioso di Simone, ma amareggiato per la sconfitta».

Un episodio non nuovo nella carriera del mister livornese: «Qui a Piacenza siamo recidivi: l’anno scorso contro il Parma successe un fatto analogo, protagonista Antonio Piccolo. Forse non è un caso che abbiamo l’Unicef come sponsor». I sorrisi però si limitano a questa battuta. Anche perché in passato non tutti sono stati altrettanto corretti: «Allenavo la Fiorentina Primavera e in finale di un torneo perdemmo 1-0 perché un avversario approfittò dell’infortunio del nostro portiere e si fece metà campo da solo mettendo in rete. Il loro allenatore non solo non fece nulla per impedirlo, ma esultò pure».