lunedì 25 maggio 2009

Onore a Mimmo Di Carlo autore di una salvezza fantastica


E impresa fu. Mimmo Di Carlo l'aveva promesso cinque mesi fa, «Il Chievo si salva, ma la salvezza passerà attraverso la sofferenza». Ieri il mister gialloblù ha stretto mille mani. Quelle dell'Universo Chievo, quelle degli scettici, quelli di chi pensava che la campana a morte per Pellissier e compagni fosse suonata poco prima Natale. Di Carlo ha messo tutti d'accordo. Ha stupito. In questi casi si dice: chapeau. Ha avuto ragione lui. Vincendo una, cento, mille battaglie. E uscendo da trionfatore dalla guerra.
Di Carlo, aveva ragione lei allora.
Quando ho capito il valore della mia squadra, ho capito che l'impresa era possibile.
Merito suo?
Merito di Campedelli, della società, dello staff tecnico e dirigenziale e dei miei ragazzi. Merito di tutti.
Perché vi siete salvati?
Perché non abbiamo mai pensato di essere spacciati. Perché i valori sono usciti al momento giusto, perché quando gli altri erano ancora in vacanza lo scorso inverno, noi preparavamo a Veronello la nostra riscossa. La forza del gruppo è stata determinante. La salvezza è il nostro premio. Ce lo siamo meritati.
E lei si merita la riconferma?
Mi piacerebbe accadesse. Ma la priorità è sempre stata la salvezza. Adesso siamo tranquilli, dobbiamo onorare l'impegno di Napoli, poi vedremo.
La partita chiave?
La vittoria ottenuta all'ultima di andata proprio contro il Napoli. Per forza e intensità ho visto in campo un grande Chievo. Quella partita ha segnato il rilancio della squadra. Siamo partiti senza fermarci mai.
Ora che avete messo la ciliegina sulla torta che cosa si sente di dire?
A me piacciono le imprese impossibili. Cerco sempre di andare oltre. È bello sfidare se stessi per non darsi limiti.
Una dedica particolare?
Ai genitori di Eugenio Bortolon, il tifoso vicentino morto tragicamente a Parma. Lo so, le parole servono a poco. Ma io da ex calciatore del Vicenza mi sento molto vicino ai familiari di questo sfortunato ragazzo.
La salvezza in una parola?
Fantastica.
Il mondo Chievo l'ha colpita al cuore?
Certo. E non voglio dimenticare proprio nessuno. Nemmeno la Primavera di Nicolato che è riuscita ad entrare nella fase finale del torneo. Nemmeno Pellissier che verrà convocato in Nazionale come giusto premio dell'impegno profuso per tutta la stagione. Nemmeno i tifosi, semplicemente eccezionali.
Se pensa al futuro?
Ci sono le basi per ripartire bene. Il gruppo ha dimostrato di possedere grandi qualità. Oggi, però, penso solo a festeggiare questo fantastico traguardo. Sono contento di essere nella favola perché la favola continua ancora. Una dedica particolare ai genitori di Eugenio Bortolon, il tifoso biancorosso morto l'altro giorno a Parma, sono un ex del Vicenza e mi sento molto vicino alla famiglia del ragazzo...



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