sabato 23 maggio 2009
"Il male arriva all'improvviso e ti cambia la vita". Intervista di Jvan Sica a Salvatore Sullo
L'intervista, realizzata da Jvan Sica, è pubblicata su Letteratura Sportiva e concessa ad Alleniamo.com
Salvatore Sullo era l’idolo della curva messinese, un centrocampista di carattere, dal destro morbido e preciso. Nel mezzo di una grande stagione con il suo Messina in serie A si accorge della presenza di una strana pallina cresciuta all’altezza dell’inguine. Pensa ad una ciste e la fa asportare senza dire niente nemmeno in famiglia. Venti giorni dopo l’intervento riceve a casa gli esami istologici che gli sbattono in faccia una verità tremenda: è affetto da un linfoma B, tumore particolarmente aggressivo che colpisce il sistema linfatico. Da quel momento Sullo diventa un soldato in lotta contro il male, aiutato da un’intera città e da tutto il mondo dello sport. Dopo 8 mesi di cure, la battaglia è vinta e Sullo torna in campo nella sua Messina con la fascia da capitano al braccio.
Telefoniamo a Sullo che risponde con la sua voce perentoria e non ci nega nessun particolare della sua storia.
Salvatore, la tua storia è simile a quella di tanti altri. Raccontaci la tua, come e quando ti ha aggredito il male?
Nel periodo natalizio del campionato di serie A 2004/2005 all’inguine mi si è gonfiato un linfonodo. All’inizio non ci ho fatto caso, ma appena è diventato visibile mi sono rivolto ad un chirurgo di Messina, il Prof. Ciccolo, che ha deciso di operarmi. Io ero completamente asintomatico e tutti i controlli risultavano negativi. Dopo venti giorni dall’operazione mi è arrivato il responso dell’esame istologico: linfoma non hodgkin B diffuso a grandi cellule. Il male arriva all’improvviso e ti cambia la vita.
E a quel punto, quale è stata la tua prima reazione?
All’inizio ovviamente ero sgomento, non riuscivo nemmeno a pensarci, in fondo stavo giocando in serie A, mi sentivo in piena forma. Ho contattato subito il Prof. Astoril del Policlinico S. Matteo di Pavia dove sono stato rioperato e ho iniziato il mio percorso terapeutico.
Il tuo caso ha prodotto un’eco davvero grandissima. Messina città e la società di calcio ti sono state molto vicine e hanno diffuso in Italia la notizia affinché tutti potessero seguire il tuo percorso e darti una mano.
Oltre alla mia famiglia che mi è stata molto vicina, Messina si è dimostrata una splendida città e il Messina calcio una grande società. Non mi hanno fatto mai mancare nulla. Dai compagni di squadra allo staff tecnico, dai dirigenti a tutta la famiglia Franza, sono stati a dir poco eccezionali e mi hanno fatto sentire importante, molto più di quando giocavo. E questo per una persona che incontra la malattia è qualcosa di incredibilmente importante. Un ricordo forse ancora più gradito per me è l’affetto dei tifosi, delle persone comuni di Messina che mi hanno fatto sentire uno di loro, insignendomi anche della cittadinanza onoraria, uno dei maggiori traguardi della mia vita.
Quali sono i tuoi rapporti con l’AIL?
L’AIL fa tanto per malati e famiglie e lotta affinché si diffonda l’idea della prevenzione. Non posso che collaborare in qualsiasi iniziativa sono coinvolto e ammirare chi fa tanto per una causa così importante.
Uno degli scopi della nostra associazione riguarda l’introduzione di una legge per l’esame dei valori ematici obbligatori dai 6 ai 18 anni, occorrenti per il rilascio della certificazione medica per i praticanti sportivi agonistici e non; un tuo giudizio in merito a questa proposta e per i controlli obbligatori?
Sarebbe un passo avanti fondamentale. E non solo per le malattie gravi come leucemia, linfomi e mielomi ma anche per le malattie ematiche meno problematiche. Testare tutti i giovani che praticano sport è un successo che dobbiamo raggiungere.
Sasà Sullo cosa farà da grande?
Tra qualche giorno appenderò le scarpe al chiodo. L’8 giugno inizierò il Corso per allenatori di Coverciano e questa strada la percorrerò fino in fondo. Il calcio è parte della mia vita e ho tutta l’intenzione di rimanere nel calcio tutto il resto della mia vita. Allenare è l’obiettivo che devo e voglio prefissarmi.
Scommettiamo che Salvatore Sullo finirà presto su una panchina importate del nostro calcio?
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