Articolo pubblicato dal quotidiano "La Città"
Decisione delle famiglie dei baby del Castellabate dopo una rissa a Padula
Calcio violento e i genitori ritirano i figli dalla squadra. E’ accaduto a Castellabate, dove numerosi genitori hanno deciso di ritirare i figli tesserati con la squadra di calcio juniores del Santa Maria di Castellabate. La decisione è stata presa dopo la trasferta del 18 febbraio scorso a Padula, in occasione di una gara valevole per il girone N del campionato Juniores, al quale partecipano giovani nati dopo il 1988.
Dopo la partita, terminata 3-3 tra le due formazioni giovanili, numerosi supporter della squadra padrone di casa erano entrati in campo e ne era seguita una rissa sedata a stento da giocatori e accompagnatori e dalle forze dell’ordine.
In seguito a quell’episodio, i dirigenti della formazione cilentana avevano sporto denuncia per la scomparsa di quattro cellulari e alcuni portafogli custoditi negli spogliatoi.
Giovedì scorso, infine, la decisione della sezione di Napoli della Figc che, per gli scontri scoppiati al termine di quella partito, aveva inflitto al Padula una multa di 150 euro.
E ora arriva la decisione delle famiglie di ritirare i giovani atleti dal campionato, dove il Santa Maria occupa la seconda posizione.
«Quello che è accaduto il 18 febbraio scorso ha scosso profondamente molte delle famiglie dei ragazzi - spiega Domenico Giannella, allenatore del Santa Maria - Una partita di calcio tra giovani si è trasformata in una specie di corrida. Questo è inaccettabile, come pure è discutibile che la Federazione disponga una multa di 150 euro per l’invasione di una cinquantina di persone, mentre per lo scoppio di un petardo le societá di calcio subiscono multe ben più pesanti».
«Quello che più mi dispiace - prosegue l’allenatore della formazione giovanile del Santa Maria - è che ora la squadra rischia lo scioglimento, ma capisco la scelta di alcuni genitori e la loro paura. La stragrande maggioranza dei nostri tesserati non è maggiorenne e fino al 18 febbraio credeva nello sport come esempio di vita. Oggi non è più così». Infatti, la paura per quanto è accaduto nell’ultima trasferta ha spinto i genitori dei ragazzi a ritirare i propri figli dal campionato. Il racconto di quei terribili momenti vissuti a Padula ha lasciato il segno anche nei baby calciatori.
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